Il Memorial podistico
intitolato a LUCIANO
CURNIS
giunge nel 2015 alla sua ventesima
edizione.
Di anno in anno, il puntuale ripresentarsi
degli
eventi sembra qualcosa di naturale, addirittura
di
prevedibile, che si può dare per scontato; ma,
guardando
indietro nel tempo, ci si può anche
stupire
della durata di certi appuntamenti , della
fedeltà
con cui sono seguiti, insomma dell’ottima
fortuna
di un’idea e del suo divenire. Che una corsa
podistica
intitolata alla stessa persona sappia
rinnovarsi,
e crescere in modo originale per ben
vent’anni,
è certamente notevole; ma diventa un
fatto
straordinario se si considera quanto sia difficile
organizzare
un evento sportivo complesso,
mantenerlo
vivo e diffonderne i valori sul territorio.
Negli
anni difficili di una generale crisi, non soltanto
economica, ma soprattutto
di valori e di motivazioni,
un
gruppo di persone - sempre più nutrito nel
numero
e più convinto in quello che stava facendo -
non
ha mai avuto dubbi nel continuare l’opera della
memoria;
e ha potuto farlo grazie a chi è stato a
sua
volta contagiato da tale convinzione, e spinto a
sostenere
l’impresa. Organizzatori e sponsor hanno
saputo
infondere e confermare fiducia, anche
perché
il successo dell’iniziativa è andato sempre
crescendo.
Ad animare la costanza dei primi è
stata,
ed è, la coerenza nei confronti
dell’eredità
culturale
dello sportivo che di anno in anno è ricordato.
Così
si spiega come la gara in memoria di LUCIANO
CURNIS
sia riuscita a trovare una collocazione
importante
tra gli appuntamenti podistici
canavesani,
e quindi sia divenuta un momento di
riferimento
per numerosi corridori e sportivi. Da
parte
dei secondi, poi, la constatazione di tale
importanza
e dell’ampia partecipazione che la
caratterizzava
si è tradotta in una fiducia sempre
più
stabile. E dunque, proprio nei peggiori anni
della
crisi di cui si diceva, la piccola Bienca ha
prodotto
con lo sport un esempio virtuoso. Forse
anche
perché proprio dalle virtù civili era animato lo
sportivo ricordato.
A partire
dall’edizione del 2010 partecipa alla gara
anche
una ventina di Alpini: un’attenzione che ha
fatto
molto piacere agli organizzatori, come anche a
tutti
gli altri partecipanti, in sintonia con la biografia
di Luciano, che era stato
Alpino, e aveva sempre
rispettato quella sua
appartenenza. I suoi amici
ricordano bene, da
ultimo, con quanta attenzione
Luciano
seguisse i momenti più significativi della
corsa a piedi locale:
primo fra tutti l’Ivrea-
Mombarone, poi il giro
dei Cinque laghi, le corse di
Calea e di Caravino e
molte altre, in Piemonte
come in Valle
d’Aosta. Il percorso della stessa
corsa di Bienca,
ambientata tra montagna e collina,
è stato
suggerito da Luciano, perché rispecchia il
tragitto del suo
allenamento, ordinario ma elaborato
e perfezionato
nell’arco di tanti anni: anche questo
un esempio di lunga
fedeltà ai valori dell’esistenza.
|